Convegni, commissioni, comitati, dibattiti, trasmissioni radio-televisive dove solo uomini sono invitati a parlare, dove solo un genere è rappresentato: sono i cosiddetti “manel”, strumento per una fuorviante rappresentazione del reale. La Rai ha deciso di partecipare attivamente al cambiamento di un sistema ormai fuori dalla storia e di aderire al Memorandum d’Intesa “No Women No Panel – Senza Donne Non Se Ne Parla” per una rappresentazione paritaria ed equilibrata nelle attività di comunicazione.
La parità di genere è una questione che per la Rai, come per il paese, deve essere sempre più centrale. L’Italia è al 14° posto in Europa per uguaglianza di genere, con un punteggio al di sotto della media europea. La presenza femminile nella programmazione del Servizio Pubblico è al 37%, nella parte bassa della classifica dei media di servizio pubblico europei. Le donne sono chiamate principalmente a rappresentare e raccontare le proprie esperienze personali; molto più raramente a mostrare le proprie competenze. Solo il 22,3% degli esperti nei programmi Rai è femmina. Ed è qui allora che si deve agire.
L’iniziativa “No Women No Panel”, partita dalla Commissione europea, è stata fatta propria un anno fa da Radio Rai Uno. Progressivamente hanno aderito istituzioni e organizzazioni di tutta Italia, ricevendo anche l’adesione del Capo dello Stato. Nei mesi scorsi è stato elaborato il Memorandum di Intesa che impegna l’Azienda a inserire in maniera quanto più possibile paritaria nei dibattiti presenze femminili e maschili.
Nella sede Rai di Viale Mazzini, alla presenza della ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, la presidente della Rai, Marinella Soldi, ha firmato il Memorandum, insieme ai rappresentanti delle istituzioni coinvolte nella stesura del documento: il presidente del Cnel, TIziano Treu, il capo della Rappresentanza della Commissione Ue in Italia, Antonio Parenti, il presidente dell’Unione delle province italiane, Michele De Pascale; la Dott.ssa Sveva Avveduto in rappresentanza del Cnr, la rettrice della Sapienza di Roma, Antonella Polimeni in rappresentanza della Conferenza dei Rettori delle Università d’Italia; il presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei Roberto Antonelli, i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dell’Anci e dell’Unione per il Mediterraneo.